UE vs deforestazione: «Cooperando salviamo il pianeta»

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Accordo raggiunto tra Consiglio e Parlamento europeo sul nuovo regolamento UE in materia di deforestazione, anche se manca ancora l’adozione formale. Obbiettivo: ridurre il rischio di deforestazione e degrado forestale associato ai prodotti importanti o esportati dall’Unione Europea nel mondo, attraverso un cambio delle scelte di consumo. 

Si punta a fare da apripista dando l’esempio, rafforzando «la cooperazione internazionale con i principali Paesi consumatori, incoraggiando il commercio di prodotti esenti da deforestazione» si legge nella bozza. Tutto questo, tramite «l’adozione di misure analoghe per evitare l’immissione sui loro mercati di prodotti provenienti da filiere associate alla deforestazione e al degrado forestale».  

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Una foresta distrutta

Una direttiva che impone ai Paesi produttori di adeguarsi per rimanere nel mercato europeo, ma che non si dimentica della necessità di lavorare in collaborazione con essi «per sostenerli nell’affrontare le cause profonde della deforestazione». Cause quali governance debole, inefficace applicazione della legge e corruzione, tra le prime.

Nella bozza di regolamento, si riserva infatti un occhio di riguardo per il principio della coerenza delle politiche per lo sviluppo. L’UE si prefigge di «promuovere e agevolare la cooperazione con i Paesi in via di sviluppo, in particolare con i Paesi meno sviluppati (PMS), tra l’altro attraverso la fornitura di assistenza tecnica e finanziaria, ove possibile e pertinente».

I prodotti causa della deforestazione 

La bozza riguarda le colture e i prodotti il cui consumo all’interno dell’Unione è più rilevante in termini di causa della deforestazione e del degrado forestale a livello mondiale. Per questi prodotti «un intervento politico dell’Unione potrebbe apportare i maggiori benefici per valore unitario degli scambi». In particolare, si parla di sette materie prime che rappresentano la quota maggiore della deforestazione provocata dall’UE: olio di palma (34%), soia (32,8%), legno (8,6%), cacao (7,5%), caffè (7%), manzo (5%) e gomma (3,4%).

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Una piantagione di olio di palma

Le norme si applicano anche a una serie di prodotti derivati: cioccolato, mobili, carta stampata e prodotti a base di olio di palma (utilizzato come componente di prodotti per la cura della persona). Tra due anni è prevista una revisione per verificare la necessità di aggiungere altri prodotti alla lista. 

«L’UE è un grande consumatore e commerciante di prodotti che svolgono un ruolo sostanziale nella deforestazione, come carne bovina, cacao, soia e legname. Le nuove regole mirano a garantire che quando i consumatori acquistano questi prodotti, non contribuiscano a un ulteriore degrado degli ecosistemi forestali. Proteggere l’ambiente in tutto il mondo, comprese le foreste e le foreste pluviali, è un obiettivo comune per tutti i Paesi e l’UE è pronta ad assumersi le proprie responsabilità» ha dichiarato Marian Jurečka, ministro ceco dell’Ambiente. 

Zeta

Fonti: Parlamento europeo, FAO, World Cocoa Foundation (WCF), Mighty Earth, Resoil Fundation