Mali – 26 settembre 2022 Nel Nord del paese gli assalti dei terroristi jihadisti si moltiplicano. Nella sola regione di Gao, negli ultimi giorni, sono segnalati l’omicidio di un leader comunitario e la lapidazione a morte di una coppia accusata di avere relazioni sessuali fuori dal matrimonio. In particolare, nella provincia di Menaka si susseguono attacchi armati ai civili e a camion di ONG con aiuti alimentari. In un’intervista a RFI e France 24 il presidente del Niger, Mohamed Bazoum, afferma che “la situazione nella regione di Menakà è totalmente degradata …sono convinto che l’EIGS* conta di attaccare Menaka…sono militarmente in grado di attaccare Menaka”.
Lo scenario sul campo, dunque, è sempre più difficile: dal ritiro della missione Barkhane, le forze armate maliane, pur appoggiate militarmente dai mercenari russi di “wagner”, non sono riuscite a bloccare l’espansione territoriale dei terroristi jihadisti. A livello politico, invece, continuano gli attacchi contro la Francia. Questa volta dalla tribuna della 77° assemblea delle NU a New York. Il presidente Abdoulaye Maiga, infatti, ha fatto dichiarazioni forti contro la Francia che “sostiene e arma i terroristi”, affermando d’avere le prove di quello che dice e di poterle mettere alla disposizione del Consiglio di Sicurezza dell’ONU. L’attacco sconfina anche nel campo delle idealità, accusando le autorità francesi, di porsi al servizio dell’oscurantismo, tradendo, in questo modo, i valori morali universali di cui sono i portatori storici.
Intanto a Bamako la popolazione locale soffre una crisi economica senza fine e le organizzazioni della cooperazione internazionale sono sempre più limitate nelle loro attività per difficoltà crescenti nel garantire l’incolumità dei propri operatori sul campo.
*EIGS: Stato Islamico del Grande Sahel
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